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Archive for luglio 2008

Con il caldo estivo cambiano le abitudini alimentari… si perde l’appetito e/o si mangia e beve quello che capita…
Così facendo, non solo si compromette la linea, ma anche la salute!
Non è vero che saltare i pasti faccia bene! Tutt’altro!
Meglio mangiare poco e spesso sia per non appesantire la digestione che per accelerare il metabolismo.
Usiamo una corretta alimentazione e scegliamo i cibi giusti anche per sentire meno caldo ed aiutare l’organismo a non sovraffaticarsi ulteriormente..

Ecco dei consigli D.O.C. da attuare a tavola, in spiaggia, in viaggio e soprattutto con il grande caldo!

Non saltate mai i pasti
Cercate di fare almeno 3 pasti al giorno, meglio 5 (piccoli).
Se priviamo l’organismo di energia e sali minerali, saremo più spossati e intolleranti al clima torrido.
L’estate le giornate sono più lunghe, facciamo più movimento e dormiamo di meno, quindi aumenta il nostro fabbisogno calorico e di micronutrienti.
Con il caldo aumenta la sudorazione, e quindi la perdita di acqua e sali minerali che dobbiamo reintegrare per evitare cali di pressione e malesseri tipici del caldo.
Quindi, assolutamente, non fate mai mancare dalla vostra tavola vegetali freschi ricchi di liquidi, vitamine e potassio.

Fate piccoli spuntini
In estate la digestione è più lenta ed è facile sentirsi appesantiti.
Per agevolare il lavoro dello stomaco e dell’ intestino è meglio frazionare il più possibile la giornata in piccoli spuntini a base di frutta, verdura, yogurt, formaggi freschi e leggeri, carne magra e pesce cotto alla griglia.
Evitate invece la pasta o risotti conditi in modo elaborato, formaggi stagionati e salumi grassi come salame o mortadella.
In spiaggia o in viaggio va bene un panino con pomodoro e mozzarella o formaggio morbido, o un’insalatona arricchita con tonno e mais.
In alternativa potete mangiare anche una coppa di gelato accompagnato da frutta fresca ma non esagerate!

No ai piatti e bevande ghiacciate
Evitate di consumare piatti e bevande appena tolti dal frigorifero: rischiate di avere una congestione o nausee.
Cercate invece di mangiare e bere cibi e bevande a temperatura ambiente e freschi, così aiuterete anche la digestione.

Sì alle spezie
Le spezie, tra cui il peperoncino, stimolano la vasodilatazione, che induce maggior sudorazione e, quindi, l’eliminazione del calore corporeo in eccesso.
Alcune spezie, peperoncino compreso, stimolano la secrezione gastrica, ed in questo modo aiutano la digestione.
Inoltre, sono dotate di un buon potere disinfettante sull’intestino che, in questa stagione, è l’organo più ‘debole’.
Non a caso i paesi caldi, come quelli orientali e mediorientali, fanno largamente uso delle spezie.. vi eravate mai chiesti perché? 😉

No ai dolci
Sicuramente perché fanno ingrassare ma anche perché la loro metabolizzazione richiede all’organismo un grande consumo di acqua che viene ‘rubata’ al resto del corpo.
Se non potete fare a meno del dolce, allora ripiegate sui frullati di frutta fresca e sorbetti.

Per la tintarella
In estate aumenta la varietà di frutta e verdura: approfittiamone consumandoli generosamente, anche perché così reidratiamo la pelle.
I vegetali di color arancione sono particolarmente ricchi di betacarotene, famoso per combattere i radicali liberi e favorire l’abbronzatura.
I cibi ricchi di vitamina C (kiwi, fragole, peperoni) ed E (oli vegetali, mais e germogli di soia), hanno un’azione antiossidante, la vit. C rende elastica la pelle, e le vitamine C ed E combinate, riducono i danni indotti da UVA e UVB.

Contro la disidratazione
In estate aumenta il fabbisogno di acqua: caldo e sole asciugano l’ organismo, penalizzando il suo buon funzionamento e i processi di difesa.
Privilegiate allora i cibi ricchi d’acqua che dissetano e, al contempo, reintegrano sali minerali.
I migliori dissetanti “mangia e bevi” sono l’anguria (fino a 95,3% di acqua) e il cetriolo (96,5%) seguiti dal melone e dalle zucchine.

Fonte

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Se siete a Roma questa domenica, non potete perdervi lo spettacolo di Nadia Perciabosco!
Questa è l’occasione migliore per ridere al fresco della brezza della sera!

27 luglio ore 21.15
via del casale Caletto 1
(tiburtina, via di Tor Cervara)
Roma
ingresso gratuito!

Anche Nadia è una mia amica… e vi assicuro che è davvero grande! 🙂
Come arrivare?
Ecco le indicazioni di Nadia: Se prendete il G.R.A., uscita 13 via Tiburtina direz centro, dopo circa un km. svoltate a sinistra in via di Tor Cervara, dopo circa 1 km e mezzo svoltate a sinistra in via di Cervara (attenzione è molto buia), dopo 1 km  e mezzo vi trovate su uno slarghetto, di fronte avete via Dameta, voi invece girate a sinistra, c’è un bar, lo oltrepassata, parcheggiate nella piazzetta dietro i cassonetti e….siete arrivati!!!! è compresa la caccia al tesoro…. 😯

Locandina Spettacolo
Piantina

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Il 29 luglio 2008 al Fiuggi Family Festival, sarà rappresentata la commedia teatrale “Un salto nel buio”.
Questo spettacolo è frutto dell’attività di laboratorio della TeArca Onlus, che prevedeva la partecipazione attiva dei ragazzi.
La caratteristica peculiare di questo laboratorio è il fatto di essere integrato, composto cioè, da non vedenti, ipo-vedenti, vedenti, un ragazzo down ed artisti professionisti.

Lo spettacolo teatrale Un salto nel buio – con un copione frutto del lavoro creativo di tutti i ragazzi del laboratorio sperimentale, in collaborazione con artisti professionisti – è andato in scena dal 19 al 22 Dicembre 2006 al Teatro Colosseo di Roma, ed ha avuto come testimonial Massimo Dapporto: per la prima volta in Italia è stato rappresentato uno spettacolo interamente scritto ed interpretato da 11 ragazzi non vedenti, un testo originale, pungente ed ironico, ma anche capace di offrire forti spunti di riflessione, in cui il messaggio fondamentale che si cerca di trasmettere è quello dell’“l’handicap del sano”. Peraltro, il pubblico non riesce a capire quali siano gli attori non vedenti, poiché i ragazzi si muovono autonomamente senza nessun aiuto.

Dopo anni di esperienza teatrale, ho capito che la cosa più difficile da rappresentare per tutti, anche nella vita, è l’espressione del nostro corpo, in tutte le sue sfaccettature.
In particolare, tutte le persone non vedenti che salgono su un palcoscenico trovano ingombrante il proprio corpo e non sanno cosa farne: un passo diventa troppo difficile da affrontare, il gesto più semplice viene riprodotto in modo goffo e la mimica del volto risente delle tensioni del corpo. Ma quando la persona che non vede viene lasciata libera di agire in uno spazio teatrale e/o reale – che gli sia stato minuziosamente descritto, soprattutto a livello di percezione fisica e tattile – il movimento, la gestualità ed il viso si rilassano e tutto il corpo assume un’importante padronanza espressiva.
Da questo importante percorso di ricerca – grazie soprattutto alle lezioni individuali – ho iniziato a capire che utilizzando le varie tecniche teatrali, una persona che non vede può arrivare a muoversi nello spazio con una maggiore padronanza di sé.
Tiziana Sensi

TeArca Onlus

La TeArca si propone di dar voce a tutti coloro che hanno voglia di parlare di handicap in chiave intelligente, ironica, semplice e costruttiva.
Questa ricerca rappresenta l’unione tra due modi diversi di vivere che si incontrano: la contaminazione culturale dà luogo ad un nuovo linguaggio teatrale sia espressivo che corporeo. 
Siamo una forza giovane che vuole adoperarsi al meglio per raggiungere importanti obiettivi.
La TeArca è una Onlus che nasce dopo anni di lavoro nel mondo dell’handicap.
Il disabile non è un individuo che vuole essere compatito o aiutato, ma è un uomo che vuole essere accettato come persona, mettendo a disposizione della società le sue capacità intellettive, le sue potenzialità espressive e la sua formazione culturale, che non deve, e non può essere relegata a poche professioni.
Tra gli obbiettivi della TeArca Onlus c’è quello di capovolgere completamente il modo in cui i media raccontano i disabili.
Gerolamo Longo

Vi esorto a partecipare numerosi.. anche perché Doriana, una delle attrici, è una mia cara amica :mrgreen:
Vi invito anche a leggere il volantino 😉

Un salto nel buio
29 luglio 2008, ore 21
Teatro Comunale di Fiuggi

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Sembra una notizia letta su Topolino… una delle trovate dello zio Paperone per risolvere 2 problemi in un colpo solo, facendo un mucchio di soldi…
E invece no… è una cosa vera! 😯

Anche in Inghilterra sono sommersi dalla spazzatura e si lamentano del rincaro benzina.. 
Per questo l’azienda chimica britannica Ineos ha ideato un rivoluzionario procedimento tecnologico che permette la trasformazione della volgare immondizia in un gas, il bioetanolo, che può essere utilizzato come carburante per le automobili.
L’azienda dice di essere in grado di ricavare 400 litri di bioetanolo da ogni tonnellata di spazzatura biodegradabile asciutta e di poter incominciare la produzione su scala industriale verso la fine del 2010. 

Peter Williams, l’amministratore delegato di Ineos Bio, sottolinea che “a differenza degli altri biocarburanti – realizzati partendo da prodotti agricoli sottratti alla produzione alimentare e con un impatto negativo sull’ambiente – non ci sarà più da dover scegliere tra cibo e combustibile”.  
In questo modo si potrebbero ridurre le emissioni di gas nocivi emessi dalle normali auto a benzina, causa dell’effetto serra , del 90% !!!

Per saperne di più: Alessandro Ingegno (Corriere del Mezzogiorno)

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Il cellulare è un terminale radio portatile che si collega ad una stazione radio base, che trasforma il segnale e lo invia ad una stazione di controllo che, senza entrare nel dettaglio, gestisce il traffico e così via…
Ciascuna stazione radio base è fissa e possiede sistemi di antenne che suddividono l’area del territorio in celle contigue, in modo tale da “ricoprirla” interamente.
La dimensione di queste celle dipende dalle caratteristiche di superficie del terreno, dall’urbanizzazione e densità di popolazione.
Ovviamente, per capirci, più la zona è abitata, più saranno piccole le celle.
Normalmente il raggio di una cella va da un minimo di 1 Km, per aree urbane densamente popolate, fino a 10 km per aree rurali scarsamente popolate.
Ogni cella può gestire un determinato numero di utenti che dipende dal numero dei suoi canali radio attivi.

Quindi i sistemi radiomobili cellulari sono chiamati così perché la copertura radio del territorio nel quale operano avviene tramite una suddivisione in celle.. 😉

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Avatar di Lost 9

Eccovi altri avatar di Lost, questa volta estratti tutti dalla session finale della 4° Stagione 🙂

        

        

        

        

        

               

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Il Decalogo della spiaggia

 

Il SIB (Sindacato Italiano Balneari) ha redatto 10 suggerimenti, frutto dell’esperienza, per godersi (e far godere) la vacanza in modo civile e sereno, seguendo un codice di comportamento non scritto, ma dettato dal buon senso, per potersi rilassare e per garantire la propria e l’altrui incolumità.

Potete segnalare per e-mail (sib@fipe.it ) ed sms (n. 380.7579024) problemi e suggerimenti.

  1. Depositate in cabina o negli spogliatoi i vostri oggetti personali e gli indumenti; non ammucchiateli sulla spiaggia, nè appendeteli agli ombrelloni.
  2. Cercate di non ingombrare i corridoi ed i passaggi al mare. Si ricorda che i cinque o tre metri nei pressi della battigia sono destinati esclusivamente al passaggio.
    Su questo tratto di spiaggia non si può né‚ sostare né‚ lasciare indumenti.
  3. Collaborate con gli imprenditori balneari e seguite attentamente i loro suggerimenti.
    In caso di forte vento la bandiera gialla che sventola sul pennone significa che occorre chiudere l’ombrellone.
    Fatelo senza tentennamenti: ne va della vostra e dell’altrui incolumità.
  4. Depositate carte e rifiuti negli appositi cestini e gettate le cicche nei portacenere, non nella sabbia. Laddove è attivata la raccolta differenziata collaborate al suo buon risultato.
  5. È buona norma usare gli apparecchi radio solo con le cuffie o a volume basso, avere la suoneria del telefonino al minimo e conversare a bassa voce.
  6. Rispettate gli orari di apertura e chiusura dello stabilimento balneare.
  7. Non portate via sabbia o conchiglie come souvenir, con il tempo l’ecosistema marino potrebbe venire irrimediabilmente compromesso.
  8. Non fate il bagno prima che siano trascorse almeno tre ore dall’ultimo pasto.
    Comunque, e in modo particolare i bambini, fatelo nei pressi della postazione di salvataggio.
  9. Non affrontate i pericoli del mare quando sul pennone è issata la bandiera rossa, non oltrepassate le boe di segnalazione, ove presenti, del limite di balneazione.
    L’imprudenza può mettere a rischio la vostra vita e quella dei soccorritori.
  10. Giocate a palla o praticate altri giochi esclusivamente negli spazi allestiti appositamente.

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Senza troppa fatica e soprattutto senza che i vicini di ombrellone se ne accorgano possiamo fare due esercizi per tonificare quei muscoli che ci renderanno più belle/i.
Sdraiati sul lettino, anche leggendo un libro, fate più volte tante ripetizioni di questi due esercizi, rilassandovi ogni tanto…
Con poco sforzo i risultati non tarderanno a comparire!

1. Per un bel “fondoschiena”:
A pancia in sù, in piedi, sedute, camminando.. insomma come volete voi, contraete un gluteo per volta.
All’inizio sembrerà difficile, soprattutto se siete sdraiate, ma non temete: si impara presto.
Se ascoltate la musica, provate a farli a tempo.. saranno ancora più efficaci!  😉

2. Per appiattire il ventre
Questo esercizio va fatto sdraiate a pancia in sù, leggermente inclinate.
Potete piegare il lettino oppure, sdraiate per terra, appoggiando la schiena sui gomiti, e le gambe distese.
Con i muscoli dell’addome, cercate di portare a voi una gamba per volta; in pratica la gamba dovrà muoversi orizzontalmente al terreno verso il tronco.
E’ abbastanza difficile la prima volta, soprattutto se non siete abituate ad usare questi muscoli, ma quando avrete preso dimestichezza con l’esercizio, potrete provare a farlo anche in piedi.

Non esagerate con le contrazioni, fatene poche e spesso, rilasciando i muscoli totalmente dopo ogni contrazione.
Vedrete, vedrete…. 😀
Poi se deciderete di iniziare a ballare la Danza del Ventre vi troverete avvantaggiate! 😉

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Può accadere di avere l’impossibilità di rinfrescare il lievito madre per più di una settimana…
La soluzione più facile è passare il vostro lievito a qualcuno che ve lo “custodisca” oppure farvelo ridare da qualcuno successivamente.. ma in alternativa?
Per conservare il lievito madre per lunghi periodi esistono diversi metodi, l’importante è saperlo in anticipo.
Quello che ho sperimentato io con successo è il seguente:

Conservazione per un massimo di un mese

Questo metodo va applicato al lievito madre in forma di pastella.
Dopo aver effettuato il rinfresco nel solito modo, al momento di preparare la nuova madre da riporre in frigo moltiplicate le dosi di acqua e farina previste per il numero delle settimane in cui non riuscirete ad effettuare il rinfresco.
Conservatela in frigo.
Al momento della riutilizzazione, prendete la dose necessaria per iniziare il nuovo rinfresco e buttate l’eccedente.

Quindi, se normalmente (come suggerito) prelevate 40 gr di pastella ed aggiungete 40 gr di acqua e 80 gr di farina, se vi assentate per 2 settimane circa, dovreste:
prelevare 40 gr di pastella
aggiungere 80 gr di acqua
aggiungere 160 gr di farina

e al momento del riutilizzo:
prelevare 160 gr di madre
buttare l’eccedente
effettuare il rinfresco nel solito modo

ma, io vi consiglio, per non sprecare inutilmente la farina, di ridurre la dose iniziale e moltiplicare in proporzione.. quindi, sempre se partite normalmente con 160 gr di madre (cioè prelevando all’inizio 40 gr di pastella):

Per max 2 settimane:
prelevate 25 gr di pastella
aggiungete 50 gr di acqua
aggiungete 100 gr di farina
al momento del riutilizzo:
effettuate il rinfresco nel solito modo

Per max 3 settimane:
prelevate 20 gr di pastella
aggiungete 60 gr di acqua
aggiungete 120 gr di farina
al momento del riutilizzo:
prelevate 160 gr di madre
buttate l’eccedente
effettuate il rinfresco nel solito modo

Per max 4 settimane:
prelevate 15 gr di pastella
aggiungete 60 gr di acqua
aggiungete 120 gr di farina
al momento del riutilizzo:
prelevate 160 gr di madre
buttate l’eccedente
effettuate il rinfresco nel solito modo

Per max 5 settimane:
prelevate 10 gr di pastella
aggiungete 50 gr di acqua
aggiungete 100 gr di farina
al momento del riutilizzo:
effettuate il rinfresco nel solito modo

La prova che ho fatto io è stata per poco meno di 5 settimane, ma con le proporzioni 20-100-200, buttandone esattamente metà al momento del rinfresco successivo… in ogni caso il lievito era ancora vivo! :mrgreen:
Probabilmente il primo pane che rifarete non sarà proprio identico a quello precedente all’assenza prolungata, ma con un pò di pazienza, i rinfreschi successivi ridoneranno al lievito la vivacità originaria…
Un altro consiglio: sia per la conservazione che per il primo rinfresco, vi suggerisco di utilizzare parzialmente (o interamente) la farina manitoba.

Qualcuno in rete ha suggerito di congelarlo…
Io ci ho provato… ma non ho avuto successo.. 😦
In ogni caso ci sto riprovando…. 🙄

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Il Tableaux delle mie nozze l’ho fatto io!!!!

Abbiamo voluto farlo con l’indovinello: gli invitati dovevano indovinare il film per poter sapere a quale tavolo sedere.
La cornice è stata di un argomento diverso: quello che ha caratterizzato le bomboniere e l’addobbo floreale… il mare 😉
Non potendomi sposare al mare… ho portato il mare da me 😀
Poi naturalmente.. non poteva mancare Lost!
Riuscite ad indovinare dov’è?

 

Qui

Qui

E qui
 

Ed ecco un altro particolare..

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