Qualche volta la causa di alcuni malesseri può essere ben diversa da quella che pensiamo….
Occhi gonfi
Fatta eccezione per le “borse” tipiche della mattina appena svegli, se le notiamo anche di giorno, oltre alla causa classica della stanchezza e della necessità di riposare, la colpa può essere dell’intestino.
Quando si esagera a tavola, questo organo è costretto ad aumentare il suo ritmo di lavoro: così il processo di eliminazione delle tossine è più lento.
Il risultato è il ristagno dei liquidi e il gonfiore degli occhi.
L’affaticamento dell’intestino potrebbe essere causato non soltanto da pasti troppo abbondanti, ma anche dalla presenza di parassiti intestinali.
Seguire un periodo di dieta leggera, ma che non escluda alcun tipo di alimento (quelli più grassi e pesanti vanno introdotti con moderazione).
Sarebbe bene sottoporsi a un esame delle feci, per individuare l’eventuale presenza di parassiti intestinali.
Digestione difficile
Se si fa fatica a digerire, anche dopo pasti leggeri come uno spuntino, si avverte un senso di pesantezza a livello dello stomaco, che sembra non passare mai, anche di mattina, la causa potrebbe essere il caffè.
In genere le persone colpite da questi disturbi pensano di avere un apparato digerente debole e una predisposizione a problemi di stomaco e intestino, contro la quale non si può fare molto.
I problemi di digestione potrebbero essere causati da un consumo eccessivo di caffè.
Anche se questa bevanda stimola la produzione della bile (la sostanza fondamentale per la digestione), dall’altro i grassi contenuti e quelli solitamente aggiunti insieme agli zuccheri (sotto forma di latte o di saccarosio) rallentano lo svuotamento dello stomaco e la digestione.
Non bevete il caffè completamente amaro, perché appesantirebbe il fegato, ma non eccedete con gli zuccheri e soprattutto con il numero: non superate la dose giornaliera di 3-4 tazzine di caffè.
Fame d’aria
È sufficiente parlare per 5 minuti di seguito, magari mentre si cammina, per avere la sensazione che manchi il fiato.
Oppure, quanto si tenta un respiro profondo, ecco che interviene un colpo di tosse, che blocca la respirazione.
È la cosiddetta fame di aria: in pratica il respiro è sempre superficiale e sembra non bastare mai.
In genere, davanti a disturbi di questo tipo, si pensa di avere l’asma. Ci si sottopone a test allergici e ad accertamenti, senza riuscire a trovare una soluzione al problema.
Molto spesso il fiato corto non dipende dall’asma, ma da uno stadio di ansia che viene somatizzato, tradotto in un malessere fisico. La tensione accumulata si ripercuote sul diaframma, il muscolo che ha il compito di regolare la respirazione, rendendo il respiro difficoltoso.
Cercare di capire quali sono i motivi che inducono ansia e stress, per tentare di risolvere la situazione alla base. In molti casi sono utili le tecniche di autorilassamento.
Spalla bloccata
Il dolore persistente alla spalla rende difficoltosi i movimenti più banali: pettinarsi diventa quasi impossibile, perché non appena si piega il braccio all’indietro si avverte una fitta alla spalla. Anche tentare di indossare un abito risulta un’impresa: al minimo movimento si avvertono dolore e un suono sordo, simile a uno scricchiolio.
In presenza di situazioni di questo tipo, spesso si pensa all’artrosi, alla degenerazione delle ossa.
Il disturbo potrebbe dipendere da difficoltà digestive che si ripercuotono sul muscolo del trapezio, facendolo contrarre.
Quando il fegato è intossicato a causa di un’alimentazione scorretta, può aver luogo un’infiammazione del diaframma (il muscolo che regola la respirazione), che non riesce più a introdurre un’adeguata quantità di aria. L’organismo provvede a colmare la lacuna con una manovra naturale: eleva di pochi millimetri le spalle e il collo a ogni respiro, in modo da creare più spazio per l’aria inspirata. Ma questo espediente può dare luogo a tensioni muscolari, soprattutto a livello delle spalle.
Per stabilire la causa del dolore ci si deve sottoporre a una visita posturale. Se si scopre che il responsabile è il fegato, è bene variare la dieta, privilegiando alimenti disintossicanti, come carciofi, lattuga, indivia, aglio, finocchi, rabarbaro. Sono consigliabili anche alcune manipolazioni al fegato, eseguite da un fisioterapista esperto.
Ansia al mattino
È un disturbo particolarmente diffuso fra le donne: al mattino, non appena ci si alza dal letto, compare un sottile stato di ansia, unito a un senso di stanchezza generale. Le gambe appaiono deboli, le braccia fiacche e la giornata che si deve affrontare sembra già piena di difficoltà. Lo stile di vita gioca un ruolo importante, così come l’alimentazione.
Secondo l’interpretazione comune la causa dell’ansia è da ricercare nello stile di vita moderno, fonte di stress e tensioni, soprattutto per le donne, che devono dividersi tra casa, famiglia e lavoro. L’unico rimedio sembra quello di rallentare i ritmi e di modificare il proprio stile di vita, cosa non sempre possibile. Spesso, forse troppo facilmente, si preferisce adottare rimedi esterni, facendo ricorso a medicinali e a pastiglie contro l’ansia.
Sicuramente lo stress svolge un ruolo importante nel determinare gli stati d’ansia e di stanchezza, ma la causa di questi disturbi potrebbe anche essere di tipo organico. Il senso di ansia e di spossatezza che si provano al risveglio potrebbero essere collegati alla mancanza di magnesio, una sostanza che appare in grado di accelerare il metabolismo cellulare. Il magnesio viene anche definito il grande regolatore, perché migliora la digestione, combatte la stanchezza ed è un tonico per l’organismo. È contenuto in diversi alimenti, soprattutto nei legumi, nei cereali integrali e nelle banane.
Spesso la carenza di magnesio dipende da una dieta squilibrata: cercare di seguire un’alimentazione sana e variegata. In molti casi, potrebbe essere utile in ricorso a integratori specifici.
Durante il ciclo mestruale, la gravidanza e la menopausa, la richiesta di questo minerale da parte dell’organismo aumenta.
Il raffreddore sempreverde
Se il raffreddore è un fenomeno piuttosto diffuso durante la stagione invernale, ci sono persone condannate ad avere il fazzoletto in mano per tutto l’anno. E basta molto poco perché i virus responsabili del disturbo prendano il sopravvento sul sistema immunitario.
“Ho la sinusite, sono debole di naso” sono le frasi tipiche di chi ha il raffreddore tutto l’anno. Fra i rimedi più adottati per alleviare la sintomatologia ci sono gli spray nasali o altri prodotti decongestionanti.
Il raffreddore perenne potrebbe essere legato a una intolleranza alimentare.
Si tratta di un fenomeno più diffuso di quanto si pensi, che può essere scatenato da alimenti molto comuni, come il latte e il lievito di birra. Il sistema immunitario di un organismo “intollerante” è costantemente impegnato a combattere le sostanze che scatenano la reazione nefasta. Le barriere naturali si indeboliscono e un semplice colpo di freddo provoca il raffreddore.
Le cure termali possono aiutare a risolvere il problema delle crisi di raffreddore, ma si tratta di un rimedio temporaneo. Per eliminare definitivamente il disturbo è consigliabile sottoporsi a un test per le intolleranze alimentari.
Collo da sarta
Il dolore al collo, che colpisce soprattutto le persone che passano la giornata con la zona cervicale piegata su libri, computer e macchine da cucire, rende difficili alcuni movimenti, anche semplici, come girare il capo o piegarlo in avanti.
Spesso si crede che il dolore al collo dipenda da un problema alle vertebre e dall’artrosi cervicale. In genere si impara a convivere con questo disturbo, perché si pensa sia la conseguenza inevitabile di certi tipi di lavoro.
Il problema potrebbe essere legato non alle vertebre, ma ai muscoli: i dolori potrebbero essere causati da una contrattura dei fasci muscolari del collo.
Spesso questa contrattura dipende da problemi alla vista, oppure da una occlusione dentale non equilibrata.
Quando si fatica a mettere a fuoco, si tende ad assumere posizioni che possono stancare la muscolatura cervicale. Allo stesso modo, quando i denti non combaciano perfettamente, oppure quando una otturazione è troppo “alta”, si cerca di porre rimedio contraendo involontariamente i muscoli della mascella e del collo.
È necessario sottoporsi a una visita posturale, allo scopo di individuare le cause del problema. In un secondo tempo potrebbe servire una visita oculistica o dentistica.
Fonte
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