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Archive for settembre 2008

Iniziamo una serie di allenamenti suggeriti da Dolphina…
Buon lavoro!

 

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Terminiamo qui la descrizione dei tessuti utilizzati per i vestiti di Danza Orientale.

Esistono dei tessuti nuovi di grande effetto scenico come gli spalmati metallici o i paillettati (in america li chiamano spot dots perché le paillettes sono incollate anziché cucite) che sono, però, più ingombranti e difficili da cucire.
La colla o la spalmatura, infatti, tende ad impastarsi sull’ago che così si spezza facilmente.
Essendo leggermente elasticizzati, almeno per un verso, si prestano alla realizzazione di capi aderenti senza l’utilizzo di cerniere o bottoni e sono ottimi per rivestire reggiseno o cinture semirigide con facilità.
Un’altro punto a sfavore è la poca resistenza all’usura: gli spalmati, per esempio, perdono la lucentezza col contatto prolungato di una cintura, e i paillettati perdono qualche paillettes. 😯

Brillantine o Brillantè
Tessuto di cotone simile al popeline, detto anche lustrino, unito o mosso da piccoli disegni lucidi di tessitura.

Cangiante
Sono quei tessuti, ottenuti da filati lucidi e ritorti, anche di colori accostati, che sembrano cambiare colore per effetto della luce cambiando angolo di visuale.

Ciniglia
Filato ritorto molto gonfio e voluminoso, poiché trattiene, fra i capi, ciuffetti di pelo ritto.
Somiglia al velluto ma è più morbida e può anche essere elasticizzata.
E’ ottima per la realizzazione delle gonne a tubo e facile da ricamare.

Acetato
Tessuto derivato dalla cellulosa.
E’ morbido e delicato, di aspetto serico, con colori vivi e brillanti e buone doti di traspirabilità, igroscopicità, antistaticità e comfort.
Viene utilizzato per abiti e camicette e, mischiato con altre fibre, per fodere, maglieria esterna estiva, cravatte,nastri, rasi, passamanerie e broccati per l’arredamento.
Si ottengono capi non solo belli, ma confortevoli, infatti:
– è una fibra creata dall’uomo (artificiale, non sintetica)
– è una fibra di origine naturale
– è completamente biodegradabile
– è anallergico, traspirante e antistatico
– è utilizzato in quasi tutti i tessuti per abbigliamento, dal prêt-à-porter all’alta moda
– è utilizzabile in mischia con qualsiasi altro filato, naturale e sintetico
– è morbido e confortevole, con eccellente mano e drappeggio
– è brillante nei colori sia nella versione lucida che opaca.

Baiadera
Prende il nome da un tessuto a strisce multicolori di origine indiana; oggi indica il disegno o stampa a fasce multicolori parallele in trama.

Maglina per sottovesti
Primo pregio: prezzo bassissimo.
Forse per questo motivo è il classico tessuto che non vi propongono mai. 😯
E’ abbastanza lucido, disponibile in diversi colori, moderatamente trasparente, non sfila, è elastico e cade bene.
Potete realizzare delle tuniche tipo baladi e pantaloni.
Ha solo un difetto…. si attacca alle monete!!

Garza
E’ una speciale qualità di tessuto di cotone molto aperto e rado usato sia per l’abbigliamento e la camiceria, che per i tendaggi, velari, bende e fasciature.
E’ ottima per la realizzazione di abiti Baladi.

Jersey (si pronuncia gersi)
Prende il  nome da un’isola sulla Manica dove si fabbricavano i tessuti a maglia, inizialmente di scarso successo. Oggi si indicano così genericamente tutti i tessuti in pezzo, in maglia unita rasata, dalla caratteristica struttura elastica, usati per confezionare abbigliamento esterno ed intimo di ogni genere.
Il costo è basso e la versatilità d’impiego ottima.
E’chiamato in gergo maglina ed è ideale per realizzare abiti e gonne aderenti, e abiti Baladi.

Fonte: Nonsolodanza

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Continuiamo ad illustrare i tessuti utilizzati per i vestiti di Danza Orientale.

Crepe o crespo
Si chiamano così generalmente i tessuti di vario tipo che hanno un aspetto increspato, e ne esistono in numerosissime varianti, anche e soprattutto resistenti alla gualcitura.
Le più note sono:Crèpe-de-Chine (pron. crep-dscin) più compatto e pesante, ben drappeggiabile, ottenuto con l’impiego di trame a torsione alternata, spesso stampato.
Crèpe georgette (pron. crep sjors’jet) leggero, trasparente, arioso, a grana finissima, leggermente ondulato, solitamente unito.
Crèpe satin (pron. crepsatèn) morbido, rasato, lucido.
Crèpe marocain (marocchino) Il più pesante di tutti, con filato di trama più grosso dell’ordito che crea un effetto di costine ondulate.

Georgette
E’simile allo chiffon, ma al tatto è più pesante.
Tessuto leggero in cotone, seta o viscosa, sottile e trasparente, ma rigido, è utilizzato per la realizzazione di abiti vaporosi, con giochi di sovrapposizione a più teli.
E’ consigliato a chi ha esperienza di cucito, perché si sfilaccia moltissimo, va refilato e sorfilato dopo il taglio. Per cucirlo si usano filo e aghi sottili.

Damasco o damascato
E’ un tessuto jacquard di origine orientale (braccato di Damasco) originariamente fatto a mano, molto pregiato.
Normalmente è realizzato in un unico colore con filati brillanti che creano disegni a rilievo chiaro-scuri.
Si utilizza per l’arredamento e abbigliamento femminile.
Essendo un tessuto già ricco e abbastanza rigido è ottimo per fare coperture di corpini o cinture.

Organza
E’ una mussola di cotone, più fine e leggera (dai 30 ai 40 gr., e più) molto trasparente, realizzata con filati a titolo altissimo, che viene rinforzata da un appretto rigido.
Questa stoffa venduta per realizzare i teli per le tende si trova anche già confezionata con i passanti, ed essendo alta almeno 3 metri ha un eccellente rapporto qualità prezzo; è decisamente più robusta dello chiffon.
Potete utilizzarla per realizzare il velo, i pantaloni e le gonne, ma dovete tenerli sulla stampella perché prendono facilmente le pieghe.
Se ne trovano in colori molto brillanti e anche sfumati.
Ne esiste anche una variante detta scintillina ancora più fine e lucente.

Degradè
Prende il nome dall’effetto sfumato degradante del colore, che parte dai toni intensi e accesi fino a quelli chiarissimi.

Viscosa
Fibra cellulosica denominata anche rayon.
E’ morbida e di aspetto simile alla seta, ha il comfort tipico delle fibre vegetali, una buona resistenza all’usura (allo stato asciutto), elevata capacità igroscopica.
Si utilizza sia nell’abbigliamento che nell’arredamento

Fonte: Nonsolodanza

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Vediamo in dettaglio quali sono i tessuti utilizzati per i vestiti di Danza Orientale.
La scelta del tessuto è determinante per l’effetto che volete ottenere e per il tipo di capo che volete realizzare.
Sicuramente dovrete prediligere tessuti preziosi per le esibizioni e preferire quelli più resistenti per gli allenamenti, e magari che non si spiegazzano facilmente, visto che lo mettete e togliete dalla borsa in continuazione.

Seta
E’ la più nobile, la più morbida e la più fine tra le fibre naturali, freschissima d’estate e calda d’inverno.
Ne esistono quattro gruppi: le TELE o TAFFETAS, le SAGLIE o DIAGONALI, i RASI o SATIN e gli JACQUARD.
La resistenza di un tessuto dipende dal tipo di fibra: l’ORGANZINO, che ha fibra lunga e ritorta , è molto resistente, mentre la BOURETTE ha fibra corta e quindi poca resistenza. Una via di mezzo è il filato SHAPPE che è molto usato.

Rasatello
Tessuto di cotone in armatura raso da 5, peso medio, molto liscio.
E’ di solito venduto per realizzare biancheria intima.
Potete trovarlo spesso tra gli scampoli, così oltre ad essere relativamente economico, ha il pregio di cadere bene e di non essere facile alle pieghe, ha dei bei colori e un effetto lucido che lo rende adatto ad una sottogonna, o ai pantaloni ampissimi, entrambi da usare da soli, o da intravedersi in trasparenza o attraverso uno spacco.

Satin (pron. satèn)
Oltre che essere un equivalente della parola RASO, indica un tessuto di cotone (satin drill) ad armatura raso, calandrato e lucido, usato per foderami, grembiuli, ecc.

Tela di cotone
Il nome deriva dall’arabo Katun (parte delle terre conquistate), e, dopo il lino e la lana, è la fibra tessile più antica.
I cotoni si classificano a seconda del titolo, mentre la lunghezza della fibra ne determina la qualità: più è lunga, più il cotone è lucente, resistente e pregiato.
La lunghezza della fibra, cioé il taglio, può misurare da meno di 20 a più di 40 millimetri.
La varietà chiamata Superfine St. Vincent raggiunge i 50 e 60 millimetri.
Una maglia di Filo di Scozia , utilizza cotoni finissimi, pettinati e ritorti, garantendo brillantezza e resistenza.
La fibra di cotone non è elettrostatica, non infeltrisce, ha altissima igroscopicità, per cui assorbe la traspirazione , non irrita la pelle, non produce allergie e si può stirare ad alte temperature.
La mercerizzazione con sostanze alcaline aumenta la brillantezza e la non restringibilità; la sanforizzazione rende il tessuto irrestringibile e l’indantren assicura la permanenza dei colori.
Leggero è economico e facile da cucire, ma si spiegazza con nulla e non cade affatto bene, quindi è sconsigliato.

Velo o chiffon
E’ il più fine e leggero tessuto che esista (gr. 40-50 al metro), è di seta o altre fibre finissime, in filati molto ritorti e sottili, trasparente come un velo, utilizzato per l’abbigliamento femminile.
Grazie alla trasparenza e leggerezza, è chiaramente adatto al “velo” ma anche alle gonne ampie sovrapposte (fino ad una doppia ruota), pantaloni e camice e tuniche con le maniche, che risultano ricchi e non ingombranti, cadono bene non prendono eccessivamente le pieghe.
L’unico problema è costituito dal fatto che i capi realizzati sono abbastanza delicati (le medaglie delle cinture possono attaccarsi e sfilare il tessuto) e abbastanza impegnativi da rifinire.

Fonte: Nonsolodanza

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Un interessante tutorial per costruire da soli le ali da fata.
E’ la registrazione del programma “crafters from coast to coast” trasmesso in TV.
E’ stato fatto da un’autrice di canzoni, Emilie Autumn, che illustra passo per passo l’esecuzione, rendendola estremamente facile!
Può essere un’idea per il prossimo carnevale, oppure per il prossimo Cosplay.. che credo sia imminente…

Di seguito c’è anche la spiegazione per fare le saponette sushi… :mrgreen:

L’unico problema è che è in inglese… ma le immagini sono abbastanza chiarificatrici!

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Questo saluto è in realtà il riscaldamento inventato da Dolphina per preparare il corpo e la mente  alla danza del Ventre: sono esercizi di stretching da fare prima di danzare.

Potete anche eseguirlo come esercizio distensivo dopo aver danzato..

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Aspettando la 5° stagione…

Teniamoci fresca la memoria.. nell’attesa della prossima stagione di Lost

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Una delle cose più belle della Danza del Ventre è indossare dei bei costumi anche a lezione.
Ogni insegnante ha la sua filosofia, ma di sicuro utilizzare le cinte e i pantaloni alla turca o le gonne ampie, aiutano a valorizzare i movimenti e a farci sentire più belle, più sensuali e più brave, insomma… più donne!
Esistono oramai negozi orientali che offrono i modelli più disparati, ma spesso sono anche abbastanza costosi.
Se abbiamo un pò di fantasia, possiamo rovistare nell’armadio e trovare quel top di paillettes che non mettevamo più o quella gonna lunga che con opportune modifiche può fare la sua figura!
Allora aggiungendo una perlina di qua ed una frangia di là otteniamo dei costumi a poco prezzo da poter usare in palestra durante le lezioni di Danza Orientale.

Se invece vogliamo cimentarci in un lavoro un pochino più complicato, possiamo comprare la stoffa che preferiamo e confezionarci il nostro costume, o farcelo cucire dalla nonna o da chi ha una macchina per cucire.
Allora via allo chiffon e velluto, alle perline, pendagli, monetine e paillettes!
Ripeschiamo quelle collane, braccialetti, orecchini splendidi, grandi e ricchissimi, che non metteremmo mai in nessun altra occasione..
Io ho trasformato due braccialetti, troppo piccoli per essere usati come tali, in un paio di orecchini che hanno ricevuto molti complimenti!
E quella cinta che andava una volta? Dorata, luccicante e con i pendenti a cuoricino? Anche!
E dovete vedere che figurone messa sulla gonna scura, per fare la danza con velo, dove sono abolite le monetine!!!
Con un pò di pazienza vi fornirò le istruzioni necessarie per creare i costumi Orientali e vi farò vedere come sto confezionando i miei, nel frattempo andate a rovistare i soffitta e fate il pieno di perline e paillettes… tra poco si comincia! 😉

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Questa murrina è probabilmente la più facile da realizzare.
Iniziate da questa per prendere dimestichezza e manualità nella creazione delle murrine.

Partite ammorbidendo separatamente 3 panetti di cernit di differenti colori a vostro gusto.
Io vi consiglio di mantenervi su 3 differenti tonalità dello stesso colore, per ottenere un bell’effetto.
Iniziate dal colore più chiaro: ammorbiditelo lavorandolo con le mani e formate un cilindro.
Poiché il cernit raccoglie tutta la polvere e tutto ciò che si trova sulla superficie di lavoro, potete aiutarvi lavorando su un foglio di carta forno.
Pulitevi le mani e ripetete lo stesso procedimento con il colore medio.
Pulitevi di nuovo le mani e concludete con il panetto più scuro. 

Il motivo per cui si inizia dal colore più chiaro e si termina con quello più scuro è dovuto al fatto che può capitare che qualche frammento di pasta rimanga sul piano di lavoro e/o sulle mani e venga inavvertitamente trasferito nel colore successivo, con conseguenze non riparabili.. 8O!
Alla fine dovreste avere 3 cilindri di uguali dimensioni e differenti colori.
Uniteli insieme formando un unico fascio.

Rollatelo delicatamente finché non ottenete un unico cilindro, come in figura. Fate attenzione a non tornire i colori, cioè a non farli girare.

 

Il nuovo cilindro risulterà più lungo dei precedenti: dividetelo in 4 parti di uguale lunghezza.

Accorpate di nuovo nella vostra mano i 4 cilindretti come avevate fatto con i 3 iniziali e formate un nuovo cilindro.
Ripetete ancora il processo per moltiplicare le “macchie” finché non ottenete il risultato di vostro gradimento.

 

A questo punto schiacciate il cilindro in modo tale da ottenere un parallelepipedo a base quadrata come in figura, se volete le murrine di forma quadrata, altrimenti lasciatelo così se preferite quelle tonde.

Mettete il cilindro in freezer per pochi minuti, in modo tale da indurirlo.
Toglietelo dal freezer e, utilizzando la lama apposita, oppure una lametta o un taglierino, tagliate le fette ottenendo le vostre murrine a spirale.

Se praticate un foro con uno stecchino sulla murrina potete trasformarla in un ciondolo, se invece ne fate 2 o 4 avrete un bottone, oppure potete rivestire un oggetto affiancando una murrina con l’altra… insomma.. sbizzarritevi!!!

Se poi mi spedirete le foto dei vostri lavori fatti con le murrine, le pubblicherò qui! 😉

fonte: www.sculpey.com

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Terribile!

Ricordate la parodia di Zeroes? Ecco.. qui ci sono le audizioni dei nuovi… 😯

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