Gli organismi viventi richiedono tracce di alcuni metalli pesanti, ma livelli eccessivi possono essere nocivi all’organismo.
L’intossicazione da metalli pesanti è un problema importante ma poco conosciuto, anzi spesso ignorato in medicina.
Il modo in cui i metalli pesanti causano problemi al corpo è spostando o sostituendosi ai minerali che sono vitali per le funzioni essenziali del corpo e vengono immagazzinati nelle ossa o nei tessuti molli del nostro organismo.
Rimuoverli diventa difficile mentre le funzioni chiave dei minerali che sono stati sostituiti non possono essere effettuate. Anche se questi metalli non sono a diretto contatto o usati dagli esseri umani, l’inquinamento ambientale causato da essi sta conducendo a serie conseguenze.
Un mezzo per scoprire l’intossicazione da metalli tossici è l’analisi del capello chiamato mineralogramma, test riconosciuto dal OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che completa le indagini cliniche già in uso, in grado di apportare informazioni sulla funzionalità del metabolismo rilevando quali equilibri siano stati alterati, di quali integratori minerali e vitaminici abbiamo bisogno, quali metalli tossici stiamo accumulando molto prima che si manifestino i sintomi o che le analisi di sangue e urina rivelino la loro presenza.
In Italia sono state effettuate le analisi chimiche delle scie chimiche.
I risultati hanno portato alle stesse conclusioni delle analisi effettuate su campioni dell’aria ed acqua effettuate in varie parti del mondo soggette alla continua irrorazione delle scie chimiche: presenza di elevate quantità di alluminio e bario nei campioni analizzati.
Il bario e l’alluminio sono metalli dispersi sotto forma di nanoparticelle facilmente inalate dagli animali ed assorbite dalle piante.
Alluminio
Questo metallo si trova dappertutto, essendo il metallo pesante prevalente nella crosta terrestre. Le fonti possibili di esposizione di alluminio includono l’acqua potabile (particolarmente nelle zone esposte a pioggia acida) pentole ed utensili da cucina e i farmaci che lo contengono come ad esempio il Maalox.
Nondimeno è ingerito comunemente con alimenti e medicine come gli antiacidi ed è usato nei cosmetici.
La gamma della quantità di alluminio nel corpo umano è fra i 50mg e 150mg, con una media di circa 65mg. La maggior parte di questo minerale può essere trovata nei polmoni, nei reni, nelle ossa, nel cervello, nel fegato e nella tiroide.
Per la maggior parte delle persone, l’assorbimento di alluminio maggiore proviene dagli additivi alimentari quali il fosfato di alluminio di sodio (un emulsionante dei formaggi fusi), l’allume di potassio (usato per imbiancare farine) e il silico-alluminato di sodio e/o il silicato di calcio di alluminio (aggiunto al sale comune da tavola come antiagglomerante per facilitarne l’ uscita dalla saliera impedendo la formazione di grumi).
Usando pentole, lattine, vaschette e fogli di alluminio per l’uso quotidiano in cucina, alcune particelle di alluminio vengono assorbite dal cibo che poi mangiamo, specialmente i cibi acidi come i pomodori, (coca-cola, sughi ecc.). Alcuni antiacidi contengono l’idrossido di alluminio ed è stato anche rilevato che alcune “aspirine per bambini” contengono alluminio.
Altre fonti comuni sono: anti traspiranti, dentifrici, amalgami dentali, borotalco e filtri delle sigarette, alcune acque potabili, tè commerciali e lievito, acque depurate con solfato di alluminio per azione battericida.
Con funzioni insufficienti dei reni, viene immagazzinato più alluminio, specialmente nelle ossa.
L’alluminio si lega soprattutto al DNA e si deposita in particolare nel cervello, dove provoca danni alla cellula neuronale.
Le cellule dei pazienti affetti da diverse forme senili di demenza, e in particolare quelli affetti da Alzheimer, contengono da 4 a 6 volte più alluminio dei controlli, ovvero di un campione di persona affine (per esempio per sesso e età), ma sana.
A livello generale può provocare stipsi, cute secca, cefalea, disturbi della memoria.
Bario
Il bario è un elemento alcalino della terra e anche un metallo pesante tossico.
La tossicità del bario tende ad essere relativamente bassa a meno che non venga ingerito in grandi quantità o vengano fatti degli aerosol.
L’inalazione di bario può causare l’irritazione temporanea dei polmoni.
L’ingestione accidentale o intenzionale di bario può provocare diarrea, vomito ed dolori addominali.
L’esposizione umana a livelli pericolosi di bario in acqua potabile contaminata può causare problemi al fegato, allo stomaco, ai reni ed in altri organi, ipertensione miocardica e muscolare, formicolio alle estremità e perdita di riflessi a livello tendineo.
Quando il bario viene assorbito, può rimuovere il potassio all’interno delle cellule e causare effetti di vario genere nel tono muscolare, nelle funzioni del cuore ed nel sistema nervoso.
Alcuni antiparassitari possono contenere sali assimilabili di bario (idrossido, cloruro, o carbonato).
Le fonti comuni di bario sono: composti usati nei test medici con l’impiego dei raggi X, stampa, ceramica, plastica, tessuti e coloranti, in additivi dei combustibili, carta, sapone e gomma, nella produzione del vetro, di vernici e negli antiparassitari.
Le principali fonti alimentari di bario sono latte, farina, patate e alcuni tipi di noci.
Alcuni ricercatori considerano il bario un elemento essenziale, ma la sua funzione metabolica non è dimostrata.
Il capello può essere utilizzato come monitoraggio per il bario contenuto nell’organismo.
Apporti eccessivi di sali solubili di bario (nitrati, solfuri, cloruri) possono risultare tossici.
La misurazione nel sangue è una affidabile verifica di un eccesso di bario.
Fonti: Analisi e Chimica delle scie chimiche – ScieChimiche.org, Medicinenon
Approfondimenti:
Cibi contaminati da metalli pesanti
Alluminio nei vaccini e nei cibi
Scie Chimiche.ppt